“Vico Viviani”, lavoro discografico di Fiorenza Calogero, costituisce il perfetto connubio tra la tradizione scritta e quella orale.
Le melodie raffinate dei brani, sapientemente armonizzate, si fondono con ritmi e linguaggi tipici della musica di tradizione orale. L’album non intende essere un convenzionale omaggio al drammaturgo stabiese bensì è la riscoperta di un’identità, di un’appartenenza. Questo lavoro discografico ha portato Fiorenza, originaria del Caporivo, il quartiere di Viviani dove è ancora presente la sua vecchia casa natale, ad esplorare la sua autentica identità culturale.
“VICO VIVIANI” rappresenta anche il crocevia di due personalità artistiche provenienti da esperienze musicali diverse, quella di Fiorenza Calogero, legata alla Canzone Classica Napoletana, e Marcello Vitale, che ha radici nella world music e nella musica antica, e ha curato la direzione musicale e gli arrangiamenti.
La rielaborazione dei brani, inoltre, ha generato un ulteriore, affascinante incontro tra strumenti musicali appartenenti allo scenario odierno e quelli legati alla tradizione, la tammorra e la chitarra battente in primis.
La convinzione che le tematiche trattate da Raffaele Viviani siano ancora di estrema attualità ha spinto l’artista a utilizzare un linguaggio musicale contemporaneo, preservando al contempo il loro originale valore espressivo.
Il sound assume una rilevanza particolare nell’esprimere temi ancora attuali, evocando la realtà descritta dal grande poeta contemporaneo: oggi gli “Zingari” non viaggiano in carovana, ma vivono in campi rom ai margini delle periferie e “Bammenella” non passeggia per Toledo ma attende i clienti vicino a un fuoco lungo la Domiziana. In “Si vide all’animale” la guerra viene rappresentata come un impulso innato dell’uomo a dominare il più debole.