“Teresa” è il nuovo album di Marcello Giannini, musicista napoletano giunto al suo quarto lavoro solista. Un ritorno a un suono più crudo e primitivo, legato al rock, al blues e alle chitarre morriconiane.
Anticipato dal singolo omonimo, “Teresa”, Marcello Giannini torna con la sua musica in un album che rappresenta il quarto lavoro solista del virtuoso ed ecclettico chitarrista napoletano. Ogni brano dell’album è stato creato partendo da una traccia di batteria per poi aggiungere strati di melodie il più semplici possibili e questo “limite” ha imposto anche armonie mai troppo ardite.
Anche la scelta dei suoni di chitarra è stata dettata dalla voglia di ritornare ad un suono più crudo e primitivo, più legato al rock, il blues e alle chitarre morriconiane.
“Ogni disco che pubblico a nome mio è come un diario di viaggio sulla mia personale ricerca musicale e sugli ascolti e incontri musicali che faccio durante anni. Quest’ultimo lavoro nasce dalla necessità di riscoprire il lato più semplice della composizione dopo le collaborazioni con Nu Guinea e il produttore Seb Martel in occasione del disco 31Salvitutti di Flo.
Questi incontri mi hanno ispirato e ho avuto il bisogno di creare una musica meno legata al mondo jazzrock ed elettronico e di lavorare ad una musica fatta di armonie semplici e strutture più simili alla forma canzone”, racconta Marcello Giannini.
Come in tutti i dischi di Marcello, non mancano sperimentazioni, piccoli frammenti elettronici e campionamenti di vecchie e nuove registrazioni per creare i brani con lo sforzo è stato quello di cercare di dare sempre il suono di una band che sta registrando insieme, anche quando non è stato così.
Anche stavolta Marcello Giannini si è avvalso di collaboratori che compaiono nei suoi precedenti dischi, in particolar modo Marco Castaldo che ha registrato il 90% delle batterie, Andrea De Fazio e Stefano Costanzo alle restanti batterie, Michele Maione alle percussioni, Pietro Santangelo al sax, Derek di Perri all’armonica, Riccardo Villari al violino, Paolo Petrella al contrabbasso e c’è anche una traccia di basso elettrico di Stefano “Mujura” Simonetta. La copertina dell’Album è a cura di Andrea Bolognino.
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