Il 12 maggio esce “Nove Piccoli Sorsi di Mare” (SoundFly/Self) , il primo disco da cantautrice di
AMADA, “voz antigua de viento y de sal” come l’Alfonsina di Mercedes Sosa.
Amada, al secolo Annalisa Madonna, napoletana, ha sempre mostrato amore per le lingue e i linguaggi del mondo. Nella sua lunga carriera di interprete ha più’ volte duettato con la cantante israeliana Noa. Nel 2003 è artista Sony con la formazione “Permiso Extraordinario”, nel 2005 fa parte della compagnia teatrale “Stone dancerinc” a Londra e nel 2013 come autrice e cantante debutta a Broadway con lo spettacolo “T’Ammore”.
Amada “vestita de mar” attraverso questi nove piccoli sorsi diviene – è scritto nella presentazione dell’album – “la creatura anfibia di un possibile inferno marino che attraversa quella zona oscura frutto della fertilità dell’inquietudine, interpreta lo spirito dei tempi e ne comunica le radici, le intesse di sofferenza per poi accudirci con il canto che ammalia.
Lingua ferita, che racconta emozioni, conflitti, contrapposizioni di antichissime culture tra vecchie citta’, porti dimenticati e nuovi paesaggi, il contesto in cui la vita ha la sua ragione d’essere.
Con il sale del mare curerà le ferite che mai si potranno rimarginare”.
“Nove piccoli sorsi di mare” è un progetto di world music nato una canzone dopo l’altra, senza paure ma “a piccoli sorsi, uno dopo l’altro”. Cantato in sei lingue – francese, spagnolo, portoghese, creolo capoverdiano, italiano e siciliano di Catania – è stato prodotto dal bassista e compositore Giacomo Pedicini (che è anche coautore dei brani), già collaboratore di Joe Barbieri, Nino Buonocore, e componente del gruppo Spaccanapoli prodotto dalla Real World di Peter Gabriel. Pedicini è stato membro fondatore e produttore dei Driving Mrs. Satan e dei Kantango. E’ proprio con i Kantango che nasce la voce di Amada, interprete del brano “Dejame”, scritto dallo stesso Pedicini con Joe Barbieri, per “Ida Y Vuelta”, album del 2010 in cui la voce di Amada si trova accanto a quelle di Lura, Susana Baca, Rupa e alla fisarmonica di Richard Galliano.
Da questo filo rosso origina “Nove Piccoli Sorsi di Mare”, un disco in cui i differenti idiomi si fondono con la musica, abbracciati da sonorità popolari e strumenti moderni.