Le città incantate sono tutti quei piccoli borghi e paesi di cui l’Italia è piena.
Piccole perle di storia, natura e architettura, sparse qua e là in tutte le regioni della penisola. Nascosti tra colline, arroccati su montagne, tra fiumi, laghi e talvolta affacciati sul mare.
Esposti a tramonti mozzafiato, svegliati da silenziose albe.
Immutati da secoli, emblemi fedeli del Medioevo o del Rinascimento.
Molto spesso questi luoghi sono lontano dai riflettori, fuori dai radar dei media principali.
Alcuni sono addirittura disabitati o abbandonati. Ma sono lì che aspettano, e continuano a raccontare fedelmente la loro (la nostra) sconfinata storia.
Negli ultimi anni ne ho visitati tanti, a volte per caso, talvolta perché spinto dalla ricerca di luoghi silenziosi e di riflessione.
E sono stati quei silenzi, quei colori, quelle vedute che mi hanno portato a scrivere:
ho immaginato delle storie, di ciò che poteva succedere in quei luoghi in un passato non troppo lontano, di ciò che poteva animare le giornate primaverili, i tramonti estivi, le mattinate autunnali, gli inverni solitari.
Per ognuna di queste storie ho scritto un brano.
È nata così una concept-suite molto evocativa, dai mille colori e spunti emotivi.
Una sorta di onirica – soundtrack: lo spettatore si sentirà immerso tra i vicoli di questi borghi. Affacciato ad un “Belvedere” potrà vedere il mare lontano o le montagne che lo circondano, sentirà i profumi del giardino e della campagna, si fermerà ad ammirare la processione nella piccola piazza o i giochi medioevali degli artisti di strada.
E ogni tanto, perché no, si chiederà anche come mai oggi molti di questi borghi sono abbandonati a loro stessi, paesi fantasma lontani dai riflettori e dagli obiettivi.