Ago, filo ‘e parole…, brano che titola il primo lavoro discografico delle Kalìka, trae ispirazione direttamente dall’eloquente citazione di Roland Barthes, nell’introduzione al testo Lettere di Eroine di Ovidio, a cura di Gianpiero Rosati per BUR.
“E’ la Donna che dà forma all’assenza, che ne elabora la finzione, poiché ha il tempo per farlo; essa tesse e canta; Le Tessitrici, le Canzoni cantate al telaio esprimono al tempo stesso l’immobilità (attraverso il ronzio dell’Arcolaio) e l’assenza (in lontananza, ritmi di viaggio, onde marine, cavalcate).”
Pensato, nelle parole e nella musica, come un rituale cantato, questo brano funge da overture ed epilogo di cerchio musicale che comprende sei brani, cinque inediti ed una reinterpretazione.